L’inclusione nei gesti quotidiani
Quando parliamo di inclusione, spesso pensiamo a grandi concetti, a eventi collettivi o a qualcuno che “ci include”.
Ma nella vita di tutti i giorni, l’inclusione è fatta di gesti semplici: come sedersi a tavola con gli altri, poter mangiare insieme o condividere un momento in leggerezza e tranquillità, senza paura di non trovare nulla di adatto a noi.
Quando si ha la celiachia, l’inclusione assume un significato più profondo.
L’alimentazione non è solo nutrimento, ma anche socialità, relazione e partecipazione.
Celiachia: una malattia autoimmune e sociale
Troppo spesso, la condivisione di un pasto diventa il centro di feste, incontri e momenti speciali.
Proprio queste sono le occasioni in cui avere la celiachia può diventare un problema.
La celiachia, come sappiamo, è una malattia autoimmune, ma è anche una malattia sociale che impatta fortemente le relazioni e il modo in cui viviamo le situazioni collettive.
Chi convive con la celiachia spesso si sente un po’ fuori posto, al centro dell’attenzione, percepito come “quello che deve mangiare diversamente” solo perché segue una dieta senza glutine o consuma prodotti senza glutine.
Portarsi il cibo da casa: un gesto rivoluzionario di libertà.
Portarsi il cibo da casa non è una sconfitta. È una forma di libertà.
Per molte persone con celiachia, è il modo migliore per partecipare in sicurezza e sentirsi parte delle situazioni senza rinunciare alla propria serenità.
Vivere con la celiachia non significa solo leggere etichette o trovare ricette, ma imparare ogni giorno a sentirsi parte, anche quando si rischia di sentirsi esclusi.
Le difficoltà quotidiane di chi ha la celiachia
Quante volte abbiamo evitato un pranzo, un aperitivo o una gita per paura di non poter mangiare in sicurezza?
Io per anni mi sono esclusa: partecipavo solo al caffè, mi vergognavo a chiamare i ristoranti per fare domande, e persino al mio compleanno ho guardato gli altri mangiare una torta glutinosa.
Succede a molti, ed è umano.
Ma scegliere di avere con sé qualcosa di sicuro e buono cambia completamente la prospettiva: ti permette di esserci, partecipare e non autoescluderti.
Non è facile, spesso, trovare prodotti freschi e artigianali senza glutine e fare la spesa come fanno gli altri, senza pensare alla preoccupazione ma solo al gusto.
Scegliere la qualità: un atto d’amore verso sé stessi
Prepararsi un pasto di qualità o scegliere con cura prodotti senza glutine di cui ci fidiamo e artigianali non è “fare diversamente dagli altri”.
È un modo per dire:
“Anch’io ci sono, solo a modo mio.”
Quando ti siedi al tavolo con quel panino o quella fetta di torta portata da casa, stai facendo qualcosa di più grande di quello che sembra: ti stai includendo.
💛 Il valore del sentirsi parte, anche partendo da sé
La sicurezza come punto di partenza dell’inclusione
Essere inclusi non significa solo poter mangiare come tutti, ma sentirsi parte dei momenti che contano: rilassarsi, ridere, condividere un pranzo o un compleanno senza ansia, sapendo che ciò che mangi è sicuro.
Questa sicurezza è la base dell’inclusione reale, quella fatta di presenza e non di apparenze.
Il sentirsi parte deve partire da noi: imparare a convivere con la celiachia, trattandoci con gentilezza, senza giudicarci e senza autoescluderci.
Perché quando stai bene, puoi esserci davvero.
🌾 L’inclusione comincia da te
Crearsi spazio con gentilezza
La vera inclusione non è aspettare che qualcuno ti faccia spazio, ma scegliere di creartelo da solo, con dolcezza.
È aprire la tua borsa, tirare fuori quel panino senza glutine, e sapere che va bene così.
Non sei “diverso”: sei una persona che si rispetta e sceglie di esserci.
Free Eat: un alleato per vivere la celiachia con serenità
Sapere che esistono realtà come Free Eat, che offrono prodotti senza glutine sicuri, artigianali e scelti con cura, rende tutto questo più semplice.
L’inclusione è anche questo: portare con sé ciò che ci fa stare bene e condividerlo con gli altri.
Un abbraccio,
Elena